Laboratorio del giovane Marconi, nella soffitta di Villa Griffone, ricordato con il nome di “stanza dei bachi”.
Intorno ai quattordici anni, Marconi maturò un forte interesse per i fenomeni fisici ed elettrici. Nessuno in famiglia coltivava interessi simili, ma gli fu concesso di allestire un piccolo laboratorio nella soffitta della Villa, che era rimasta vuota perché l’allevamento dei bachi da seta (ivi praticato dai precedenti occupanti) fu abbandonato dai Marconi.
Il giovanissimo «dilettante di elettricità», molto abile nell’assemblaggio di componenti elettriche e simili, attrezzò a poco a poco un vero laboratorio, grazie al quale costruì prima piccoli dispositivi sperimentali (tra cui un nuovo modello di pila con cui intendeva partecipare a un concorso bandito dalla rivista “L’Elettricità”) poi le prime versioni dell’apparato trasmittente-ricevente per onde elettromagnetiche da lui ideato.