La storia del museo
Le attività di divulgazione scientifica della Fondazione Guglielmo Marconi cominciano alla metà degli anni ’80 quando, in collaborazione con l’’amministrazione comunale e l’Università di Bologna, nasce una joint-venture culturale per l’organizzazione di mostre scientifiche interattive che prende il nome di “Scienza o Magia?”. Molte sono le mostre organizzate in Italia e all’estero. Alla fine di questa esperienza, durata una decina d’anni, il patrimonio di competenze ed esperienze accumulato consente alla Fondazione di intraprendere un proprio autonomo percorso.
Nel 1995 si celebra il centenario dell’invenzione della radio. Grazie ad appositi finanziamenti statali, la Fondazione Marconi acquisisce i due fondi che costituiscono il nucleo fondante del Museo Marconi e del Centro storico documentale di Villa Griffone: la collezione Bigazzi, straordinario insieme di repliche funzionanti degli apparati che hanno fatto la storia della radiotelegrafia, e il fondo Soresini, vasta collezione di monografie, fotografie, documenti e autografi sulla storia delle radiocomunicazioni. Finalmente a Villa Griffone c’è materiale per allestire un vero e proprio museo e si dà l’avvio a un programma di ristrutturazione e sistemazione degli spazi interni per fare posto alla nascente esposizione.
Si decide di recuperare a spazio espositivo una parte dell’ultimo piano di Villa Griffone, proprio quei locali dove il giovane Marconi aveva allestito il suo primo laboratorio.
Grazie a un finanziamento dei Rotary Club bolognesi viene quindi realizzata la ricostruzione della “stanza dei bachi”, inaugurata il 25 aprile 1996.
Negli anni successivi viene completata la riorganizzazione degli spazi intorno al laboratorio e al piano terra, nella ex biblioteca, questa volta grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Il 29 settembre 1999, in una Villa Griffone gremita di persone, viene inaugurato il Museo Marconi.
Nel corso degli anni il successo del Museo è cresciuto sia in termini di visitatori che in termini di riconoscimento della qualità del percorso offerto, arricchitosi in seguito a progetti che ci hanno permesso di migliorare i nostri contenuti e a donazioni di oggetti e documenti da parte di persone che ringraziamo per avere scelto di far “vivere” quei materiali in un luogo unico al mondo per la storia delle telecomunicazioni.