“Marconcina” e altri apparati bellici radiotelegrafici.
Dopo un breve prologo nella guerra anglo-boera, il wireless fa l’ingresso ufficiale in campo bellico proprio in occasione della cosiddetta Grande Guerra. Marconi è uno dei principali interpreti del periodo, non solo da un punto di vista scientifico ma anche in ambito politico e diplomatico. Se allo scoppio della guerra rientra in Italia offrendo al Governo il suo «servizio di persona e d’opera» sulla base del «solo senso del dovere», il neo-Senatore riceve il compito di ispezionare al fronte gli impianti radiotelegrafici dell’Esercito Italiano e nei mesi successivi viene impegnato in vari missioni all’estero sia di genere tecnico che diplomatico.
Da un punto di vista tecnologico nel periodo 1915-1918 si registrano:
- prime trasmissioni sperimentali aria-terra (Mirafiori, 1915);
- messa a punto di ricetrasmittenti da campo (fronte nordorientale, 1915 e seguenti);
- prime localizzazioni con radiogoniometro di stazioni radiotrasmittenti nemiche (1915/6 e seguenti);
- passaggio dalle onde lunghe alle onde corte (1916).
Autore e realizzatore di queste innovazioni fu appunto Guglielmo Marconi, nel doppio ruolo di imprenditore (internazionale) e di responsabile delle telecomunicazioni delle italiche Forze Armate.
Negli ultimi anni di guerra fu inoltre impegnato per conto del Governo italiano in importanti missioni diplomatiche (Stati Uniti 1917, Trattati di pace di Versailles 1918-19).